1. Il cibo, cura e nutrimento: breve storia
Le antiche civiltà erano in grado di utilizzare gli alimenti come medicine sia a scopo terapeutico che come strumento di prevenzione di diverse malattie. Un esempio di questo utilizzo lo ritroviamo nella medicina ayurveda, una antica medicina tradizionale indiana vecchia di cinquemila anni, in grado di utilizzare i benefici del cibo a scopi terapeutici.
Ippocrate, il padre della moderna medicina occidentale, citava:
“Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”
Nel corso degli anni 80, dello scorso secolo, in Giappone furono gettate le basi per lo sviluppo della moderna nutraceutica. Nel 1989, infatti, Stephen De Felice, studioso americano, creò il termine NUTRACEUTICA dall’unione di due parole: Nutrizione e Farmaceutica. Con esso voleva definire l’uso dei nutrienti che si trovavano negli alimenti nel campo farmaceutico. Tutto ciò era possibile grazie al contemporaneo sviluppo della tecnologia.
2. La nutraceutica
La nutraceutica è una scienza che studia gli estratti di piante, animali, minerali e microrganismi accomunati da una funzione benefica sulla salute dell’uomo. Nello specifico questa scienza indaga i componenti e/o i principi attivi degli alimenti che hanno effetti positivi sulla salute e sulla prevenzione e il trattamento delle malattie.
Per estensione il concetto di nutraceutico si è sviluppato anche nell’industria alimentare, dove nutrienti di sintesi chimica sono stati introdotti nella fabbricazione alimentare, dando origine ai cosiddetti “cibi funzionali”, tra cui un esempio è il latte arricchito di vitamina D.
Nel campo farmaceutico, il nutraceutico è un composto di sostanze estratte dalla natura o di sintesi chimica che compongono la formulazione del prodotto con una sinergia d’azione secondo lo scopo ricercato sulla salute.
Con la nutraceutica si vuole poter beneficiare dei principi attivi presenti naturalmente negli alimenti senza dover mangiare tutti i giorni, in grosse quantità, lo stesso cibo pur di assumere un determinato principio attivo. Ad esempio, per poter introdurre il giusto apporto giornaliero di ferro dovremmo mangiare un quantitativo elevato di spinaci. In merito a questo, recenti studi hanno confermato che spesso i nutrienti che fanno bene al nostro organismo non si trovano negli alimenti in quantità sufficienti da ottenere effetti benefici sulla salute, da qui l’importanza della nutraceutica e dell’assunzione dei nutraceutici.
3. I nutraceutici
Il Dottore De Felice diede anche una definizione di nutraceutico: “alimento (o parte di esso) in grado di apportare benefici medici o sanitari, inclusa la prevenzione e/o trattamento di malattie”.
Per poter parlare di nutraceutico è molto importante non solo che il o i principi attivi presenti al suo interno siano derivati da alimenti, ma anche che tali principi apportino uno o più benefici aggiuntivi, come ad esempio migliorare la salute, prevenire malattie croniche, ritardare il processo di invecchiamento favorendo in questo modo la longevità.
Due sono gli aspetti importanti quando si assume un nutraceutico, il dosaggio e il tempo. Per dosaggio si intende il dosaggio del principio attivo che deve essere tale da poter garantire l’efficacia del nutraceutico, mentre per il tempo si intende il tempo necessario che intercorre tra l’inizio dell’assunzione del nutraceutico ed il momento in cui si iniziano a vedere gli effetti benefici dello stesso.
I nutraceutici sono disciplinati da regolamenti europei (Regolamento 432/2012) nei quali vengono stabilite le quantità minime da utilizzare all’interno dei prodotti al fine di ottenere dei benefici per la salute psico-fisica. Inoltre sempre in questi regolamenti vengono specificati i claims utilizzabili, cioè le frasi specifiche da poter riportare sull’etichetta affinchè questa rispetti la norma di legge.
4. Nutraceutico e farmaco
Il mondo dei nutraceutici ed il mondo dei farmaci presentano alcune affinità e profonde diversità.
Il nutraceutico si può ritenere simile al farmaco perché come quest’ultimo è necessario conoscere l’indicazione per la gestione del problema specifico, motivo per cui si deve conoscere come il principio attivo funziona e a che dose deve essere assunto per poter avere degli effetti.
Tuttavia, come detto, esistono anche delle profonde diversità tra i due mondi soprattutto in merito all’origine dei principi attivi. I prodotti nutraceutici sono di origine naturale, ciò fa si che questi possano avere un elevato profilo di sicurezza e tollerabilità permettendo di conseguenza prolungate assunzioni senza alcun tipo di problema.
5. Campi d'azione dei nutraceutici
I nutraceutici racchiudono in loro svariati campi d’azione, ciò dipende dalle diverse molecole che possono essere utilizzate nell’ambito di diverse patologie, anche croniche.
Ad esempio nell’ambito osteoarticolare per poter proteggere le articolazioni, effettuando prevenzione, o cercare di rallentare il più la progressione dell’osteoartrite possono essere utilizzati i cosiddetti condroprotettori.
Il dolore neuropatico, soprattutto quello periferico, è un altro campo in cui l’utilizzo di determinate molecole danno vita ai cosidetti neurotrofici, il cui scopo è quello di agire sul dolore ma soprattutto quello di agire sul trofismo del nervo.
Questi sono solo due della miriade di campi in cui si possono utilizzare prodotti nutraceutici, ad essi si affiancano flebotonici per la terapia dell’insufficenza venosa, energizzanti per la stanchezza fisica e mentale, immunostimolanti capaci di stimolare le difese immunitarie e molti altri ancora.
6. Il futuro della nutraceutica
L’interesse nei confronti della nutraceutica è sempre più importante, ciò forse è da imputare alla volontà dei popoli occidentali, sempre più longevi, di poter prolungare il loro stato di benessere riducendo lo stato di malattia e di conseguenza riducendo il tempo di esposizione alle terapie farmacologiche tradizionali.
La nutraceutica può fornire un valido supporto nella gestione dei più frequenti disturbi quotidiani di intensità lieve-moderata, che comunque causano disagi nello svolgimento della vita giornaliera, ma può essere utilizzata, in taluni casi, anche nel trattamento di patologie di intensità moderato-severa se intesa nell’ottica di un approccio multimodale, cioè se inserita all’interno di un vero e proprio protocollo terapeutico che prevede l’utilizzo concomitante di farmaci e nutraceutici.
È di fondamentale importanza però divulgare un approccio nutraceutico che non può essere inteso solo come l’assunzione “one shot”, cioè in un’unica soluzione, ma richiede trattamenti di media- lunga durata, anche in cronico, con l’idea che come per il farmaco una maggiore aderenza e persistenza al trattamento portano ad una maggiore efficacia della stessa.
• Stephen L. DeFelice, The NutraCeutical Revolution: Fueling a Powerful, New International
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• REGOLAMENTO (UE) N. 432/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini, su trovanorme.salute.gov.it.^ Robert E. C Wildman, Handbook of Nutraceuticals and
• Functional Foods, 1ª ed., CRC Series in Modern Nutrition, 2001, ISBN 0-8493-8734
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