1. Cos'è il collagene?
Il collagene è la principale proteina del tessuto connettivo negli animali, è la proteina più abbondante nei mammiferi e nell’uomo rappresenta circa il 6% del peso corporeo totale e il 25% della massa proteica. Questa proteina ha una funzione strutturale all’interno del nostro organismo, ad esempio ossa e denti sono costituiti da cristalli minerali che si vanno ad aggiungere proprio al collagene, o ancora forma dei cavi molecolari che vanno a rinforzare i tendini oppure forma dei fogli grandi ed elastici che sostengono la pelle e gli organi interni. Tuttavia, è importante aver chiaro che pur avendo delle funzioni strutturali imprescindibili all’interno del nostro organismo la sua struttura è relativamente semplice, infatti è composto da tre catene che si avvolgono l’un l’altra dando origine ad una tripla catena compatta.
Durante il corso della nostra vita la produzione di collagene non termina mai, questa proteina si rinnova continuamente perché la sua presenza nell’organismo è fondamentale; tuttavia, con il passare del tempo tale processo rallenta a causa dell’invecchiamento.
2. Biosintesi e tipi di collagene
Come detto pocanzi il collagene fa parte del tessuto connettivo ed è particolarmente concentrato nella pelle, nelle ossa, nei tendini, nei denti, nella cartilagine, nelle membrane e nei vasi sanguigni.
Esistono diversi tipi di collagene, ma i principali sono 4:
- Collagene di tipo I è quello più comune ed abbondante nel corpo umano. È concentrato nella pelle ma che nelle ossa, nei tendini e nei denti.
- Collagene di tipo II è concentrato a livello delle articolazioni.
- Collagene di tipo III ha una funzione di supporto per i muscoli, gli organi e le arterie.
- Collagene di tipo IV è concentrato nell’epidermide, lo strato più profondo della pelle ed il suo ruolo è prevalentemente di sostegno.
La biosintesi del collagene avviene, a seconda del tessuto, in diversi tipi cellulari, ad esempio nei fibroblasti, per quel che riguarda il tessuto connettivo, e negli osteoblasti, per quel che riguarda le ossa. Come detto è costituito da 3 catene proteiche legate tra loro a formare una tripla elica e gli amminoacidi che principalmente compongono tale catena sono glicina, prolina, idrossiprolina.
3. Integrazione di collagene
Intorno ai 25/30 anni di età la quantità di collagene che il nostro corpo riesce a produrre inizia a diminuire gradualmente. In realtà non è da imputare unicamente all’età la diminuzione di produzione di collagene, questa può essere inficiata anche da altri fattori come stress, fumo di sigaretta, dieta povera di nutrienti e vitamine ed eccessiva esposizione al sole. Davanti a tale situazione si rende dunque necessario integrare il collagene o mediante l’alimentazione o mediante nutraceutici.
Il modo più semplice per contribuire a mantenere alto il livello di collagene è tramite un’alimentazione sana e variata. Tra i cibi che contengono grandi quantità di collagene si annoverano il pollo ed il pesce mentre altri cibi sono in grado di stimolarne la produzione come ad esempio la frutta ricca di vitamina C come gli agrumi, l’ananas, il kiwi, o i cibi a foglia verde come spinaci e bietole. Risulta molto importante anche l’assunzione di cibi quali uova, fave, lenticchie, carne e formaggi in quanto ricchi in lisina, un amminoacido essenziale, che non viene prodotto dall’organismo umano ma che è importante per la produzione di collagene, motivo per cui lo dobbiamo assumere mediante l’alimentazione.
In caso di aumentato fabbisogno è possibile contribuire a mantenere alto il livello di collagene attraverso l’assunzione di nutraceutici.
In questo caso però la proteina di collagene, date le sue grandi dimensioni, è presente in forme idrolizzata, cioè parzialmente digerita, in modo tale da renderla più digeribile e da aumentarne la velocità di assorbimento. Il collagene utilizzato nei nutraceutici viene ricavato prevalentemente dai tessuti connettivi degli animali, dalle ossa e dalla pelle, dove il collagene è presente in maggiore concentrazione.
Integratori costituiti da collagene idrolizzato di tipo II sono ad esempio utilizzati per combattere l’artrosi (osteoartrite). Quest’ultima è una patologia cronica, degenerativa, caratterizzata dalla progressiva usura della cartilagine articolare. Solitamente comporta nel tempo l’insorgenza di infiammazione e dolore, rigidità e ridotta funzionalità dell’articolazione colpita. Lo scopo dell’integrazione di collagene di tipo II in questo caso è quello di rallentare la progressione della patologia stimolando in parte la produzione di collagene.
4. Bibliografia
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